Il 29 novembre è scomparso a Torino Orlando Carratù, apprezzato poeta dialettale ebolitano. Autodidatta, appassionato dei grandi autori napoletani del '900, Eduardo De Filippo, Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo, Giovanni Capurro, ha iniziato a scrivere poesie a 18 anni, subito dopo essersi trasferito a Torino per motivi di lavoro, per lenire la nostalgia per i suoi affetti, per i suoi luoghi, per la sua gente. Tornato a Eboli nel 2001, ha ripreso a coltivare la sua passione con assiduità, scrivendo poesie, partecipando a concorsi, serate di beneficenza, incontri letterari.
"Nustalgia", sul tema dell'emigrazione, "Fore 'o Pennine", uno spaccato della Eboli degli anni '50, " 'O mierule", "L'aggio vista", sono alcune delle sue liriche più belle, finalmente raccolte in volume nel 2011 nella silloge "A vita è bbella", edito dal Centro Culturale Studi Storici. Il ricavato della vendita di quel libro fu interamente devoluto in beneficenza.
Vincitore nel 2009 del concorso di poesie "Surrentum", organizzato dal Comune di Sorrento, primo classificato nel 2011 nel Concorso "Il Saggio-Auletta Terra nostra", ha raggiunto sempre i vertici delle classifiche dei tantissimi concorsi di poesia in vernacolo cui ha partecipato, onorando il nome di Eboli, la sua amata città, protagonista della stragrande maggioranza delle sue opere.
Ad Orlando, all'amatissima ed inseparabile moglie Carmela, ai figli, ai nipoti, vanno il cordoglio e l'abbraccio affettuoso del Centro Culturale Studi Storici e della rivista "Il Saggio".
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