Strasburgo, 31 maggio 2012. La Direzione della Comunicazione del Consiglio d'Europa dà il patrocinio alla lettura di poesia del poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini prevista per l'8 giugno al Festival Internazionale di Poesia di Genova. La Direzione del COE ha preso contatto con gli organizzatori dell'evento chiedendo loro di dare risalto al patrocinio e all'iniziativa promossa dal Consiglio d'Europa "Proteggere i diritti dei Rom", diffondendo la relativa pubblicazione sia attraverso l'e-book (http://www.coe.int/AboutCoe/media/interface/publications/roms_it.pdf) sia in forma cartacea. In occasione della sua lettura di poesie tratte dal libro "Il silenzio dei violini" (scritto con il poeta americano Paul Polansky, edizioni Il Foglio, Piombino 2012, prefazione di Ian Hancock), Roberto Malini presenterà al pubblico l'iniziativa del Consiglio d'Europa, che è uno dei più importanti documenti di civiltà mai realizzati dalle istituzioni europee.
Una poesia di Roberto Malini da "Il silenzio dei violini"
L'arte per i Rom vuol dire anzitutto esprimere un'arte di vivere. È legata alla loro mobilità, al viaggio, al commercio, alla fabbrica- zione di oggetti facilmente trasportabili e alla musica. L'arte dei Rom, molto spesso, si compenetra con l'ambiente e il paesaggio circostante, e le riunioni tradizionali dei gruppi familiari rappresen- tano un momento di scambio tra diverse espressioni artistiche. L'arte rom era basata essenzialmente sulla tradizione orale, ma la vita moderna e l'avvento delle nuove tecnologie costituiscono ora nuove sfide, oltre che nuove potenzialità espressive. D'altra parte i Rom stanno sperimentando nuove forme artistiche, nella pittura, la scultura o l'edizione di raccolte di racconti tradizionali.
Particolarmente celebre è la musica rom, che conta numerosi artisti di fama internazionale. Basti pensare al jazz manush e al flamenco andaluso. I non Rom tendono ad avere una visione stereotipata dell'insieme della comunità, riducendone la vita culturale al folklore, il che spinge i Rom a politicizzare la propria cultura, al fine di affermare la propria identità.
Itinerario della cultura e del patrimonio dei Rom
La cultura itinerante dei Rom non ha lasciato tracce visibili, quali chiese o monumenti, ma il paesaggio dei luoghi che hanno attraversato conserva ancora la loro impronta, come a loro volta essi si sono impregnati dello spirito dei vari spazi europei che hanno attraversato.
L'itinerario della cultura rom definito dal Consiglio d'Europa ripercorre le migrazioni delle popolazioni rom e fa scoprire i loro artisti, musicisti e scrittori. Intende promuovere la cultura rom, far conoscere al vasto pubblico le loro condizioni di vita e trasmettere un'immagine positiva di un popolo che è sempre stato percepito negativamente.
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