Ed ecco la seconda edizione di INVALIDO D'AMORE nella versione illustrata ed integrata.
Un libro grazie al quale lo scrittore Andrea Brusa ha fatto ancora una volta BINGO ... e le recensioni parlano da se'.
Invalido d'amoredi Andrea Brusa |
Informazioni editoriali
INVALIDO D’AMORE sorprende in primo luogo per la struttura del libro: è un oggetto letterario fuori dai generi, anche da quelle categorie librario-merceologiche di comodo che spingono oggi gli editori a classificare come “romanzo” quasi tutte le pubblicazioni di taglio narrativo, sperando con questo stratagemma di acchiappare quanti più lettori senza spaventarli con la prospettiva di un saggio ponderoso, di una divagazione letteraria senza intreccio, o di altre impegnative forme di lettura… Qui l’accattivante paroletta “romanzo” non compare in copertina né si insinua nella bandella, sebbene all’interno delle sue sostanziose 500 pagine cresca spontanea in un buon terreno fertile anche la storia di formazione alla vita del protagonista. Ma non è neppure un saggio... Questo libro è un diario di viaggio. È la raccolta dei pensieri che quotidianamente, quando il tempo e la stanchezza lo permettevano, venivano scritti dal protagonista per la sua famiglia ed in particolar modo per sua moglie. È infatti anche un diario personale, che racconta i suoi stati d’animo durante questo “viaggio”, i momenti di gioia e i momenti di difficoltà. Un viaggio progettato ed iniziato in due, ma in cui egli si è inaspettatamente ritrovato da solo. Le pagine sono state raccolte così come scritte durante i suoi ultimi 16 mesi di vita... dal dicembre 2014 al gennaio 2016, senza rilevanti modifiche. Riflettono quindi esattamente quello che è avvenuto: ci sono dei buchi nella cronologia e negli avvenimenti... sono i giorni in cui non ha voluto o potuto scrivere, delle pagine puramente descrittive e delle pagine introspettive.
Domenica La Casella - agosto 15, 2016
Concordo con la recensione precedente. L'indifferenza, l'ignoranza, e anche la cattiveria, sono le caratteristiche dell'animo umano che risaltano in tutto il mondo che circonda l'autore, in forte contrasto con la forza d'animo, l'altruismo e la determinazione dell'Angelo Custode protagonista della storia. Mi ha profondamente commossa. Grande aquisto Mamma che me l'hai regalato!!!
Filppo Bolognesi - agosto 15, 2016
Il protagonista di INVALIDO D'AMORE è il silenzioso portavoce di tutti coloro che, come lui, non possono urlare al mondo il dolore che si prova ad essere considerati invisibili, ad essere ignorati e trascurati, come se dietro al dolore per avere perso la sua famiglia ci sia solo un disagio e non delle persone, con il medesimo bisogno di affetto, amore e attenzioni di tutte le altre. Ed è questo uno dei momenti che mi ha toccato di più di tutta la lettura, uno dei tanti a dire la verità, in cui lo stesso Autore lamenta il fatto di essere ignorato costantemente da chiunque gli passi accanto. Un libro da cui c'e' tanto da imparare. Lo consiglio caldamente.
Elisa Vergano - agosto 13, 2016
oddio..ho iniziato a leggere qst libro ieri e l’ho finito pk ore fa..qnd nn leggevo nn potevo fare a meno d pensare al libro..d averlo letto m sn totalmente depressa,non so perkè..ero felice ma anke triste xk anche io vorrei una storia così..nn importa se gli Angeli esistono o non,non imposta se una ks del genere non capiterà mai..in tt la mia vita ho letto un sakko di libri..e qst è assolutamente il + bello k abbia mai letto..100 volte più bello..c’è un seguito? [...]
Eleonora Santomaso - agosto 08, 2016
Leggere "Invalido d'amore" è stato come fare un viaggio.. Da un po' di tempo ero indecisa se prenderlo o no, ampiamente popolare tra i blogger di libri. Io l'ho AMATO DA IMPAZZIRE. Tralasciando per un momento la storia d'amore (che ha avuto un grande impatto su di me), ciò che più mi colpisce è la crescita interiore del protagonista.. poichè a modo mio sono cresciuta anche io con lui nel corso del racconto. Questa evoluzione del suo personaggio è sincera ed incredibilmente forte d'ispirazione. Amo la scrittura dello scrittore. ''INVALIDO D'AMORE'' avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Se siete ancora titubanti se comprarlo o no, fidatevi per una volta del mio consiglio, non ve ne pentirete.
Gaia Lamarmora - agosto 05, 2016
Ecco un gran bel libro da leggere, con mente aperta e senza pregiudizi.
ALBERTO DE PRA - agosto 05, 2016
Una storia vera di immenso amore per la sua donna quella da cui parte il poeta/angelo Andrea Brusa. "Voglio credere, credere in eterno, che il cielo è essere, una condizione di essere, e che il solo inferno è l'inferno di me stesso. Voglio bruciare il cielo con le sue stesse fiamme. Voglio vivere e amare ed essere amato; voglio lodare ed essere lodato, voglio dormire e destarmi, e considerare il mio sonno soltanto come un altro risveglio; voglio vivere e morire". Dunque, che cosa sono questi suoi due ultimi libri, questo canzoniere, potremmo dire a puntate: non è appunto una raccolta, non è un diario nel senso in cui si può intendere romanticamente l'idea che il poeta riversa sulla pagina la propria soggettività, la propria anima, la propria interiorità, ecc... L'autore dice che questa è una costruzione, una narrazione, un continuum narrativo, naturalmente non articolato come può essere articolato un romanzo, ma un continuum fatto per frammenti: ogni pagina è una tappa, un capitolo di una storia, e si tratta di individuare il disegno di questa costruzione, quella che appunto lui chiama, parafrasando Baudelaire, "l'architettura segreta". La donna per l'artista diventa uno scintillio di tutte le grazie della natura concentrate in un solo essere; è una sorta di idolo che tiene i destini e le volontà sospese ai suoi sguardi. La donna è senza dubbio una luce, un invito alla felicità; ella è armonia generale. Dice Andrea Brusa: "È così dura per me immaginare la mia vita senza di te.... Ci provo, ci provo davvero e ci son giorni in cui sono convinto di non averti pensato nemmeno una volta, ma nel momento in cui faccio questa considerazione fra me e me mi rendo conto di averti pensato proprio in quel momento di riflessione.... e capisco che come sempre ti ho solo messo per un attimo in un angolino.... ma tu occupi sempre uno spazio fondamentale dentro di me…. a me sembra praticamente impossibile provare quello che provo per te con un'altra.... e forse sarò davvero costretto a rivivere un'altra vita per ritrovarti, perché io possa vivere questo amore e allora vivrò e rivivrò tante vite quante saranno necessarie per ritrovarti.... Questa ormai non m'interessa più.... perché senza te Chiara, moglie mia, non ha senso...". Anche nel caso della LA VIA DEI MIRACOLI come per "INVALIDO D'AMORE", è possibile parlare di annunciazione: l'angelo, "descendu du ciel des stupéfiants", si reca spontaneamente presso il poeta e lo sconvolge con la sua presenza divenendo un tutt'uno con lui ed imponendogli la stesura di un poema. La storia da cui parte Il poeta/angelo è una storia vera. Per raccontarla ha cercato un linguaggio a metà strada tra la rappresentazione e la narrazione. L'angelo si trova alla frontiera fra il visibile e l'invisibile, è "le premier front accessible de l'inconnu". Appartenente all'altro mondo, egli è strettamente legato alla Morte e alle Muse, di cui costituisce per certi versi il messaggero o il soldato ("Ange, soldat des neuf sœurs"). Il poeta e l'angelo hanno un rapporto privilegiato proprio per la loro vicinanza, osiamo dire, geografica. Se l'angelo si trova subito oltre lo specchio, il poeta per come è descritto dall'autore si trova anche lui a costeggiare il limite, ma dalla parte opposta. O forse, chissa', i due sono la stessa persona... ALBERTO DE PRA Scrittore e ghostwriter Freelance
FRANCESCO PRESTIGIACOMO - agosto 03, 2016
Andrea Brusa, 47 anni, scrittore ed interprete di successo, denuncia nei suoi libri un degrado insostenibile sotto ogni profilo: giudiziario, psico-emotivo, economico, relazionale. Il suo è un grido di dolore per un amore silente, un amore benedicente, un amore calmante, un amore vivente come scrigno prezioso in ogni creatura, da aprire dolcemente per non turbare l’anima che lo attende, un amore struggente, un amore inespresso che si mortifica e giace senza dire niente. Oh, quanto amore sciupato sull’onda di un pensiero decadente. Amore pagato da chi non sa cosa sia veramente, amore ridotto a schiavitù, mai pago di nulla, infelice... si nutre, si riposa e poi se ne va via, senza dire grazie. Oh, quanto dolore in quelle creature indifese, oh, quanta tristezza nel risveglio al mattino per poi ricominciare con una scrollata di spalle e via... L’impossibiltà di esprimersi dopo il dramma vissuto dall'autore in seguito alla perdita della sua famiglia viene esplicitata dallo scrittore nel testo a vari livelli. L’angoscia, la dis-locazione legata ad un senso di inadeguatezza e alla consapevolezza di una esistenza precaria, caotica e senza scopo, in cui il nulla e l’assurdo sono concepiti come condizione universale, porta l’autore verso una ‘riqualificazione’ della parola scritta. L’idea di suicidio di cui parla lo scrittore Andrea Brusa è il frutto oscuro che si genera nell’animo di chi sente improvvisamente il peso dell’Assurdo, che nella sua illogicità spezza i meccanismi base della vita quotidiana, li frantuma. L’Assurdo nasce dal necessario rapporto tra l’uomo e il mondo, saldamente legati tra loro ma in ogni momento profondamente estranei l’uno all’altro; è il risultato tragico di un desiderio di chiarezza che si scontra violentemente col silenzio irragionevole del mondo, in una lotta senza sosta. Dice lo scrittore: "A guardarlo con occhi distaccati potrebbe sembrare un tranquillo, banale quadretto che ritrae dei lavori in corso in un anonimo cantiere. Sono le luci delle fotoelettriche e le migliaia di spettatori a renderla una scena surreale e grottesca. Se una telecamera potesse zoomare da questo ‘totale’ fin dentro l’animo delle persone, svelerebbe, dietro l’apparente serenità della scena, il tumulto d’angoscia di chi sa di assistere a una corsa mortale contro il tempo. Un’angoscia che cresce di ora in ora, di minuto in minuto, in misura inversamente proporzionale alle possibilità che il protagonista, l'angelo custode di sua moglie, ha di salvarsi”. Qui finisce la storia di quell’angelo che incontrò un amore più grande della sua stessa vita, di quel che è successo dopo non si sa nulla, e forse non è questa la fine di tutto... Noi glielo auguriamo di CUORE. Lo scrittore sembra proprio identificarsi nel protagonista alla perfezione tanto che sembra impossibile notare differenze di sorta. Quel che sappiamo con certezza è che tutti noi abbiamo un angelo che ci accompagna e che ci vuole bene senza farsi vedere, che ci ama così, semplicemente... da lontano. E la moglie dell'autore torinese ormai allo stremo delle sue forze, ha certamente il privilegio di averne uno al suo fianco... pur non rendendosene conto. Un diario di viaggio, come lui stesso definisce i suoi due ultimi libri INVALIDO D'AMORE e LA VIA DEI MIRACOLI, intriso di struggente malinconia, vero e proprio atto d’amore nei confronti di sua moglie. FRANCESCO PRESTIGIACOMO Redattore e critico letterario
Francesca Pomatto - agosto 02, 2016
Devo dire che ho adorato questo libro che ho letto in pochissime ore, proprio perchè non potevo lasciare la storia in sospeso! Se inizialmente temevo di avere a che fare con la copia di uno dei tanti romanzi d'amore andando avanti nella lettura ho avuto decisamente modo e conferma nel ricredermi! Andrea Brusa è uno scrittore molto promettente, di quellida inserire nella lista degli autori da tenere d'occhio!!! UN GRANDISSIMO SEPPUR TRAGICO DIARIO DI VIAGGIO
Tiziana de Pascale - agosto 02, 2016
Ebbene sì, è stato amore alle prime battute! Devo ammettere che nelle mie varie visite in libreria ho scartato più volte questo titolo, ma alla fine ho ceduto incuriosita dalla trama e dalle recensioni e l'ho acquistato. Ho iniziato a leggerlo e fin dalle prime pagine ho notato la vivacità del registro linguistico, lo scambio “frizzante” di battute, e sono stata catapultata in una lettura molto coinvolgente! Da consigliare.
Francesco Druetto - agosto 02, 2016
All'inizio leggendo la trama e sentendone parlare si può pensare che sia un libro scontato e superficiale, di storie già sentite e risentite, ma devo dirvi che questo libro ha un tocco in più.
Susanna Sartori - agosto 02, 2016
Secondo me chi ama i romanzi e ha voglia di sognare un pò, dovrebbe dare una possibilità a questo libro e senza accorgersene non riuscirà a smettere di leggerlo. Provare per credere.
Giovanni di Clemente - agosto 02, 2016
Uno splendido sogno, si perché la storia d'amore tra questi due ragazzi è la storia più bella, improbabile e dirompente che ogni ragazza possa sognare.Detto questo dobbiamo ricordarci che leggere molto spesso significare sognare, i libri possono farci vivere esperienze che la vita non ci propone o che non finiscono con lo stesso bellissimo finale. Quindi perché non viverle almeno nei libri. Un libro meraviglioso! |
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