Premio Strega 2015: Codice candida Sebastiano Mondadori

PREMIO STREGA 2015: SI CANDIDA SEBASTIANO MONDADORI, CON GLI AMICI CHE NON HO (CODICE EDIZIONI). PRESENTATORI: ANTONIO PASCALE E LORENZO PAVOLINI

Codice edizioni è lieta di annunciare che per la prima volta nella sua storia parteciperà al Premio Strega, con il romanzo di Sebastiano Mondadori Gli amici che non ho.

"Sono onorato di partecipare con Gli amici che non ho a un premio tanto prestigioso come lo Strega, soprattutto in un'edizione come quella in corso in cui si sente chiara una volontà di rinnovamento. Le nuove regole appena introdotte sono un segnale forte di tale volontà e si muovono nella direzione della trasparenza" dice Vittorio Bo, Presidente di Codice edizioni.

Mi congratulo con Tullio De Mauro e tutti coloro i quali sono riusciti ancora una volta a rendere attuale lo Strega, istituzione simbolo della passione di un intero Paese, l'Italia, per la sua letteratura", dice Vittorio Bo, Presidente di Codice edizioni.

"Gli amici che non ho è una poderosa e affascinate, divertentissima rincorsa (narrativa) che l'ex comico Giuliano Sconforti compie per saltare il suo ostacolo: ha un debito da  sanare. Mondadori mette in atto un'operazione molto interessante, da un lato inventa un protagonista tormentato dalla contingenza, dunque affabulatore per necessità, e tuttavia scorretto perché non ha tempo da perdere. Dall'altro si concentra sui movimenti elementari e tragici dell'animo umano. Quindi, da un lato inventa una lingua mossa, bella, amabile, divertente, che attraversa con un ghigno molti stili narrativi, dall'altro, attraverso la lingua, spoglia il nostro animo di tutte le convenzioni, i conformismi che noi stessi costruiamo per proteggerci: ecco cosa siamo, ci dice infine. Ecco a cosa servono tutte le nostre parole, i nostri sforzi: insomma, un romanzo liberatorio", dice Antonio Pascale nelle motivazioni alla candidatura al Premio Strega.

Sebastiano Mondadori, nipote di Arnoldo, sembra portare avanti da autore una tradizione radicata nella sua famiglia. Già acclamato dalla critica per i suoi lavori precedenti, di Gli amici che non ho Sergio Pent sulla Stampa ha scritto: "Immaginate che il protagonista si chiami Herzog, Henderson o Zuckerman, che tutte le donne amate, sedotte, derise e abbandonate siano quelle che affollano le pagine indimenticabili di Bellow e di Philip Roth, aggiungete una frenesia da commedia di Woody Allen – risate, sarcasmo, ottuse malinconie – e avrete tra le mani uno dei più felici e godibili risultati narrativi delle recenti stagioni".